E’ possibile scoprire improvvisamente di essere omosessuali? Una delle ossessioni più ricorrenti nell’ambito del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è il pensiero di avere un’identità sessuale diversa da quella che si è sempre percepita. Una prima sottolineatura fondamentale riguarda la natura dei pensieri ossessivi e i meccanismi che li sostengono; normalmente si crede che il pensiero preceda l’emozione e la provochi, cioè che prima vi sia un pensiero ansioso e da questo pensiero nasca un’emozione di ansia. Questa convinzione induce a credere che il contenuto del pensiero sia vero, altrimenti non si spiegherebbe l’emozione successiva.

La psicoterapia mostra invece al paziente che la sequenza è esattamente l’opposto, ossia prima vi è un’emozione di ansia e da questa emozione scaturisce il pensiero ansioso. Cosa implica questa inversione dei termini? Innanzitutto il fatto che il pensiero può non essere creduto, il contenuto del pensiero può essere considerato come il prodotto di un’emozione che ha fatto perdere al paziente quel controllo dei pensieri che spesso per le persone è molto importante.

Il pensiero può quindi essere considerato una fantasia, e l’attenzione può concentrarsi non più sul contenuto dei pensieri bensì sulle ragioni che hanno spinto a fare quelle fantasie. Per quale motivo allora una persona viene assalita, apparentemente all’improvviso, dal dubbio di essere omosessuale? Le ragioni possono essere molteplici, ma tutte hanno a che vedere con l’insorgere di una problematica ansiosa. L’esperienza clinica suggerisce che spesso il dubbio di essere omosessuali sopraggiunge quando si vivono difficoltà relazionali con l’altro sesso, difficoltà sessuali o più semplicemente una timidezza che impedisce di aprirsi in modo sereno alle relazioni con persone del sesso opposto. In molti casi queste difficoltà vengono vissute all’interno di un rapporto di coppia già costituito e apparentemente soddisfacente, il che rende ancora più strane e incomprensibili le ossessioni su una possibile omosessualità. In linea generale riscontriamo che le persone che sviluppano questo genere di pensiero ossessivo hanno in precedenza l’esordio o l’incremento di uno stato ansioso dovuto a difficoltà relazionali, problemi personali di varia natura, cambiamenti significativi nella loro vita, incremento generale del senso di incertezza. Più nello specifico l’ansia si concentra sui rapporti interpersonali, nelle relazioni affettive già esistenti o nell’idea, nel bisogno di creare nuove relazioni. Il soggetto fa fatica a comprendere la ragione di queste ansie, si sente inadeguato e sbagliato, si domanda come mai ciò che per gli altri sembra naturale e spontaneo diventi per lui così complicato e faticoso.

Il tentativo di trovare una risposta può essere fonte di ulteriori ansie, e da queste emozioni scaturiscono dubbi, dilemmi, incertezze. Una di queste è il pensiero ossessivo di essere in realtà omosessuale, che spiegherebbe le difficoltà vissute nel rapporto con l’altro sesso. Rimuginare su questo dubbio lo amplifica e amplifica l’emozione di ansia, creando un circolo vizioso. La psicoterapia cognitivo-comportamentale spiega e interrompe questi circoli viziosi, chiarendo i meccanismi del pensiero ossessivo e aiutando il paziente a trattarlo semplicemente come una fantasia.

Chi volesse ricevere maggiori informazioni sul Disturbo Ossessivo-Compulsivo per intraprendere una psicoterapia può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito nello studio di Milano.

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