La realtà corrisponde a ciò che sentiamo?

Oppure le nostre emozioni sono una realtà soggettiva?

Il ragionamento emotivo è la convinzione che uno stato emotivo rappresenti il contenuto oggettivo della realtà. Pensieri come:

  • “se sono in ansia allora c’è un pericolo”
  • “se sono arrabbiato vuol dire che ho subito un torto”
  • “se provo vergogna significa che ho fatto una figuraccia”
  • “se provo paura è perché sono veramente minacciato”
  • rappresentano alcuni dei ragionamenti emotivi che ci impediscono di interpretare in modo corretto le nostre esperienze.

Si tratta di convinzioni inconsapevoli e automatiche che guidano la nostra lettura della realtà fornendoci indizi apparentemente utili. Saper riconoscere le proprie emozioni è necessario per poter orientare il comportamento, regolare le relazioni interpersonali, definire obiettivi e scopi; quando però questa capacità non si accompagna a una corretta distinzione fra sé e l’altro, fra sé e l’ambiente, si generano pensieri che trattano il vissuto soggettivo come un dato oggettivo.

Accade quindi di credere che ci sia un pericolo quando invece si è in ansia per altre ragioni, o di sentirsi arrabbiati e ricondurre tale emozione al comportamento di una persona che ci è vicina nel momento in cui proviamo rabbia; ancora, possiamo vergognarci all’interno di una particolare situazione ed essere convinti che quel sentimento di vergogna sia dovuto a una nostra mancanza che è stata notata dagli altri. In tutti questi casi esiste una distinzione tra la nostra esperienza interiore e il contesto nel quale la percepiamo, come pure tra i nostri stati mentali ed emotivi e quelli di chi ci sta davanti. E’ possibile quindi che le intenzioni di un’altra persona fossero molto diverse da come le abbiamo intese, e che l’ambiente intorno a noi possieda poco o nulla della pericolosità che gli abbiamo attribuito.

L’equivoco è prodotto da un automatismo che ci porta a considerare le nostre emozioni una fonte di informazioni oggettivamente attendibili sulla realtà.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta il paziente a individuare questo meccanismo e sottolinea alcuni punti fondamentali:

le emozioni vanno sempre validate, cioè sono legittime e preziose;

esse sono però influenzate da schemi personali e soggettivi di interpretazione della realtà, quindi sono vere per chi le prova ma possono non corrispondere allo scenario oggettivo in cui si svolge l’esperienza;

le emozioni sono determinanti nel regolare le relazioni e la gestione dei comportamenti, quindi l’individuazione dei fattori soggettivi che le condizionano è imprescindibile se si vogliono modificare le esperienze che provocano malessere psicologico.

Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una psicoterapia può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.

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